Giffoni Sei Casali
- Alfonso Calabrese
- 20 apr 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 10 ott 2019
Per il sabato santo decidiamo di perlustrare i monti Picentini, raramente toccati dai nostri giri. Oggi incredibilmente rivediamo dopo mesi di assenza Roberto e Pasquale. Ovviamente sono fuori forma, ma proprio per punire la loro poca assiduità, decidiamo di percorrere un anello di rara bellezza, ma estremamente duro e faticoso: quasi 30km, tutti praticamente in sterrato, con continui saliscendi spacca gambe.
Ci ritroviamo nel comune di Giffoni Sei Casali, ed in particolare nella frazione di Campitignano. Presenti oggi, oltre ai già citati Roby e Pasquale, Raimondo, Generoso, Nicola ed Alfonso. Quest'ultimo, anche questa volta, si dedica ad un set up meccanico delle bici, assai trasandate, degli amici bikers. Ci mettiamo in sella verso le 9.15, in direzione Prepezzano..

Dopo circa 4 km di asfalto ci immettiamo in un sentiero sterrato, continuando una lunga e dura salita, che fin da subito ci regala scorci mozzafiato. Lungo il percorso incontriamo un simpatico pastore dai baffi ottocenteschi ed innamorato del suo lavoro.













Continuiamo a salire e ci fermiamo nei pressi di un casale del 1723 in fase di restauro per un futuro uso come B&B. Qui discutiamo amabilmente con il proprietario che ci racconta le origini del casale, le tradizioni centenarie della zona chiamata Porcarizzo, il cui nome è legato all'allevamento dei maiali nei castagneti della zona. Poi ci racconta dei suo passato professionale come geologo della società che si occupò della costruzione dell'autostrada del sole e della tangenziale di Napoli. Dopo circa 20 minuti di racconti e dopo averci rifornito di acqua dalle sue scorte private, salutiamo e promettiamo di essere il suoi primi clienti.

Dopo altri 3 km di salita inizia un lunghissimo trasferimento su un bel sentiero, in parte pavimentato ed in parte sterrato, che taglia il complesso dei monti Picentini da ovest verso est. Il percorso è pieno di saliscendi e cominciamo tutti a sentire la stanchezza degli ormai quasi 1000 metri di ascesa.



Finalmente i tratti in discesa cominciano a prevalere a quelli in salita. Attraversiamo decine di piccoli torrenti e rivoli di sorgenti che spuntano sulle pareti del crinale. Continuiamo a pedalare lungo il sentiero e gli ultimi stappi in salita sono devastanti per le quasi inesistenti energie residue. Sia Roberto che Pasquale chiedono ogni 30 secondi quanti chilometri manchino all'arrivo, chiaro segno di delirio da acido lattico.







Arriviamo infine al borgo di Seiti e poi lungo la strada asfaltata alle auto a Giffoni Sei Casali. Massacrante ma grandissimo giro.
