Conca della Campania
- Alfonso Calabrese
- 8 giu 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 10 ott 2019
E’ scoppiata l’estate e quando Alfonso, consultando l’enorme biblioteca di escursioni presente in rete, si imbatte in un giro con una splendida e maestosa cascata propone subito al team l’idea. Con il consueto trasporto emotivo ogni componente del team esprime uno strutturato e denso parere favorevole, ovvero un laconico « ok » sulla chat del gruppo 😞.
Presenti oggi: Raimondo, Alfonso, Nicola con l’amico e grande biker Andrea. Il presidente Generoso ed e-Mario indisponibili usciranno domani, mentre Roberto e Pasquale, dopo la lunga ed estenuante fase a gironi, sono impegnati nella doppia finale di calcio, che vinceranno con merito (PS. dal prossimo weekend nessuna scusa e in sella !).
Ci ritrovano in quel di Vairano Partenora (Vairano Scalo) alle 8.30 e dopo un corroborante caffè al mitico bar Cocco, cominciamo il setup delle nostre bike.
Qui si avvicinano due bikers in borghese che ci chiedono dove fossimo diretti: sono il presidente, Giancarlo Falcone, ed un atleta del locale gruppo di MTB e Trekking Volturno, Dopo aver ascoltato le precise indicazioni di Alfonso, ci rassicurano sulla bellezza del giro, ci consegnano del materiale informativo del loro team ed infine ci supportano lubrificando ognuna delle nostre bici. Top !
Dopo aver ringraziato i due nuovi amici e promesso loro di partecipare ad una delle loro prossime escursioni, ci mettiamo finalmente in sella.
Il primo tratto ci conduce al Comune di Marzano, salita tutta in asfalto con forti pendenze 10/12. In corrispondenza di una chiesetta, prendiamo uno sterrato che porta sino ai prati di Roccamonfina, attraversando dei castagneti stupendi. Lo sterrato inizialmente ha delle pendenze notevoli per poi addolcirsi: attorno a noi una natura straripante, il verde intenso dei prati, alberi fitti di foglie e, lungo il sentiero, dolcissime fragoline di bosco.







Il terreno è compatto, con qualche isolata pozzanghera e poco fango. Il passaggio in mezzo ai Castagni è bellissimo. Affidandoci al fido Garmin, prendiamo un sentiero appena visibile tra prati in fiore, una meraviglia per i nostri occhi.









Nei boschi del cratere di Roccamonfina un incontro inaspettato: un piccolo puledro nero, libero e curioso, si avvicina e gioca con noi. Siamo stupiti da suo comportamento; di solito i cavalli sono restii ad avvicinarsi e scappano non appena qualcuno si avvicina a loro. Dopo foto, carezze e un barretta che il cucciolo di cavallo mangia avidamente ci rimettiamo in sella.




Arriviamo di nuovo su strada e li si scende per altro sterrato sino ad arrivare al paese di Conca della Campania. Ci fermiamo in un bar: qui facciamo amicizia con l’anziano gestore che ci racconta come arrivare alla cascata. Dopo aver amabilmente conversato anche con la barista, sua figlia, convinciamo Raimondo, perso in una lunga dissertazione sul fitness con la malcapitata, che fosse il caso di proseguire.
Seguendo le precise indicazioni passiamo sotto un antico arco di un vecchio Mulino e scendiamo attraversando un paesaggio naturalistico quasi fiabesco ricco di felci e completamente diverso da quanto più in alto. In uno spiazzo lasciamo le bici e proseguiamo lungo una ripida scalinata fino all'apparire della cascata, splendida da mozzare il fiato.






Dopo le foto di rito, risaliamo verso le bici e qui il buon Alfonso, dopo aver tenuto a bada i suoi compari sempre pronti a cambiare il percorso, inspiegabilmente 🙄 si affida a Raimondo e Nicola. Certi del loro senso dell’orientamento propongono di intraprendere un sentiero diverso, mandando il povero Andrea in avanscoperta. Passiamo un antico ponte in muratura e scendiamo lungo una gola e costeggiamo il torrente a valle della cascata. Superato un piccolo ponte in legno, la vegetazione si infittisce: lo scenario ricorda il set vietnamita di Rambo 2. Dopo poco Alfonso rinsavisce e propone il dietrofront. Risaliamo quindi bici in spalla lungo le scale fino a ritrovare le antiche case di Conca.



Ritrovata rapidamente la traccia che ci riporterà in asfalto alle auto: un lungo trasferimento di 11 km, inizialmente in discesa, con stop sotto i lussureggianti ciliegi carichi di frutta, e poi in piano con 5 o 6 strappi in salita, per nulla piacevoli sotto il sole e a 34 gradi.


Bellissimo giro, con le cascate la cui magia a lungo resterà nei nostri occhi. Alla prossima avventura !!!