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- Alfonso Calabrese
- 1 ago 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 5 ago 2024
Questa nuova avventura nasce in occasione di uno degli incontri amichevoli del Napoli, in ritiro a Castel di Sangro. Roberto infatti convince prima Alfonso e poi Raimondo ad accompagnarlo in Abruzzo e dare una prima occhiata a questo nuovo Napoli di Conte (Napoli vs Brest).
Tralasciando i dettagli del viaggio di andata e le grandi difficoltà nel raggiungere la meta con l'auto elettrica di Roberto, la sua ridotta autonomia e l'assenza o quasi di colonnine lungo il percorso. A match iniziato da 5 minuti il team B&S di oggi entra finalmente allo stadio. Dopo il match (finito 1 a 0 per il Napoli, con grande goal di Raspadori) ed una frugale cena, i tre pernottano a Roccaraso. L'indomani sono pronti per un giro veloce sui 1600m slm dell'Aremogna.
Di buon mattino raggiungono il negozio di noleggio e con qualche timore, attendono l'apertura per il ritiro delle 3 e-bike full di marca Haibike. Va detto infatti che la prenotazione delle bici era stata molto più articolata del previsto. Il gestore (forse di origini svizzere) aveva insistito con Roberto di completare la prenotazione on-line, specificando i dati anagrafici di ogni bikers. Il povero Roberto, pur provando più volte non era riuscito a completare l'operazione nei giorni precedenti l'evento. La sera della partita, Roberto conferma telefonicamente la prenotazione, ma gli viene ripetuto che senza la procedura online, la disponibilità delle bici non era confermata. Allo stadio, Roberto dal cellulare prova per l'ennesima volta a completare la registrazione.
Quando il negozio apre la prenotazione risulta valida. Il giro può avere inizio.
Alfonso aveva preparato un programma di 40 km. Dopo però averlo sottoposto allo svizzero abruzzese del negozio, questi lo boccia e suggerisce un altro percorso che più o meno è lo stesso fatto dal team nel lontano 2017 (qui il link al blog, con protagonisti i 3 di oggi ed il mitico Generoso).
Accettiamo il suggerimento e senza traccia sul Garmin da seguire si parte per la piana, contando sulla conoscenza dei luoghi di Roberto e la memoria (fallace) di Raimondo ed Alfonso.
Ad un ritmo spinto (anche troppo secondo Raimondo), vengo percorsi 10 chilometri della ciclabile nella piana delle Cinque Miglia. Qui i 3 bikers incrociano un atletico presidente Aurelio de Laurentis, che di buon mattino faceva il suo jogging, scortato dal direttore sportivo del SSC Napoli e dalla sua bodyguard.
Salutato il presidente (che non si concede ad un selfie) Alfonso, Raimondo e Roberto imboccano il sentiero verso la Montagna Spaccata.
La giornata è limpida. La temperatura, che intorno alle 8:00 era di 16 gradi, sale vertiginosamente ed ora siamo già oltre i 25 gradi. Dopo una brevissima sosta con rifornimento d'acqua continuiamo la lunga e dura salita verso l'altopiano che ci condurrà al lago di Pantaniello.
Roberto sembra posseduto dal demonio e continua a pedalare a ritmo forsennato (e motore spento o in assistenza minima, ovvero 1 di 5). Alfonso prova a tenere il passo, settando il motore ad assistenza 2/5. Raimondo, invece non trova pace. Lungo la salita si ferma e non riesce più a manovrare il selettore dell'assistenza del motore. In pratica può solo pedalare ad assistenza 3/5 o superiore, in quanto il pulsante " - " sembra incantato. Avere la bici a 3 provoca un sovra-consumo della batteria, con il rischio quindi di rimanere a secco prima della fine.
Procediamo a strappi ed arriviamo al bivio dove il sentiero di destra porta al lago (un sentiero da percorre poi a ritroso dopo aver toccato il lago) e quello di sinistra, che ci porterà alla vetta. Roberto prima ed Alfonso poi provano a convincere Raimondo a proseguire per il lago. "Ma non se ne parla proprio. Ragazzi io già sto ucciso e dobbiamo ancora fare 20 chilometri. Andata al lago, Io vi aspetto qui". Queste la ferrea ed inamovibile posizione di Peppe di Roccaraso.
In effetti il buon Raimondo non aveva torto. Roberto ed Alfonso arrivano al lago dopo altri 2 chilometri di dura salita su pietraia.
Poi tornano indietro al bivio. Di Raimondo nessuna traccia. Qualche grosso rapace (avvoltoi ?) volteggiano in cerchio sulle teste dei due bikers. Non è un buon presagio. Sperando che Raimondo abbia deciso di proseguire prima del loro ritorno, Alfonso e Roberto si rimettono in sella e cominciano la lunga salita in direzione di Pizzalto.
Dopo circa 20 minuti, scorgono il tetto di un rifugio abbandonato e lì intravedono Raimondo, che li attendeva nell'unico cono d'ombra in un raggi di 5 chilometri.

Eccezion fatta per Roberto, sia Raimondo che Alfonso sono molto stanchi. In particolare Alfonso ha le gambe irrigidite dal fatto che il suo sellino era stato settato male. Prima dell'ultima salita, Alfonso si era deciso a rifare il settaggio (grazie ai ferri che porta sempre con se) e rendere quindi ergonomica la pedalata. Ma i 20 chilometri percorsi con le gambe in esenzione limitata hanno reso le gambe quasi inservibili.
Si prosegue. Si arriva ad un bivio. Raimondo propone di svoltare a sinistra. Alfonso non ha tracce da seguire e sul Garmin il sentiero di sinistra non esiste. Roberto dopo un breve sguardo alle cime, opta per il sentiero di destra. Si riparte.
Dopo aver proseguito per circa 2 chilometri in salita, sotto 30 gradi ed acqua terminata Ironman Roberto pronuncia le parole che ogni esploratore teme di più "Ragazzi abbiamo sbagliato! Qui non si arriva a Pizzalto, dobbiamo scendere e risalire sull'atro versante." Ovviamente Raimondo ed Alfonso non prendono neanche per un secondo l'idea di tornare indietro. "Ma scollinando qui che troviamo ?", si domanda un semi incosciente Raimondo. "Qui c'e l'azzurra delle Gravare", gli risponde un freschissimo Roberto. "Allora buttiamoci sull'azzurra, che tenimm' a vere' !!!" e la chiosa di Raimondo.
La proposta di Raimondo consentirà al team di arrivare all'Aremogna, ma su un non-sentiero dove i 3 sono costretti a scendere dalle bici e proseguire a piedi. Ma alla fine arrivano ad un rifugio aperto "Chez Nous" e si fiondiano per reidratarsi.

Dopo aver bevuto litri e litri d'acqua e riempito le borracce, il team riprende il giro in direzione del rifugio Heidi e poi del sentiero boschivo in direzione di Roccaraso.
Dopo aver percorso 42 chilometri, superati 1000 metri di dislivello, in poco più di 4h30, i 3 eroi di oggi arrivano a Roccaraso, sani, integri e stanchissimi. Ovviamente all'atto della restituzione della bici il selettore di Raimondo miracolosamente torna a funzionare. E le bici vengono riconsegnate con oltre il 50% di batteria residua, con i complimenti del gestore.
Anche per oggi l'avventura termina qui. Grazie per l'attenzione ed al prossimo racconto del team Bike&Ski.
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