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I quattro moschettieri del Partenio

  • Immagine del redattore: Alfonso Calabrese
    Alfonso Calabrese
  • 27 gen 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

18,5km; 240md+; traccia; relive; video

Le condizioni meteo sono eccellenti per l'ultimo week-end di gennaio. Dalle immagini delle webcam meteo il Partenio sembra ancora innevato ma non al punto tale da essere impraticabile. Si decide quindi di tentare l'avventura e provare a percorrere i sentieri da Montevergine verso Campo Maggiore. Rispondono presente i fedelissimi Alfonso, Francesco, Mario e Raimondo. Giustificato questa volta Fabio, che ci aveva preannunciato già sabato scorso in quel di Lauro, la sua indisponibilità. Si danno alla macchia (e pagheranno per questo un duro pegno) Roberto, Andrea e Nicola. Oramai si sono perse le speranze di rivedere Pasquale (sempre di più preso dell'osservazione dei cantieri stradali, con braccia incrociate dietro la schiena), Emilio (sempre in procinto di acquistare una MTB decente). Non disperiamo invece di rivedere gli special guest Santino, Marco, Gaetano e Gerardo, estremamente selettivi nelle loro scelte !



I 4 "moschettieri" di oggi si ritrovano al parcheggio della funicolare di Mercogliano alle 8.45 e dopo un caffè (offerto dal nostro doc di riferimento, oggi particolarmente felice !!!) siamo pronti per prendere la funicolare per il monastero di Montevergine. Saliamo in compagnia di un'ottantina di giovanissimi scout che sgranano gli occhi alla vista della bici di Mario e soprattutto quanto lo stesso a domanda comunica loro valore a 5 cifre della sua Trek.



Partiamo da una Mercogliano sotto un cielo grigio e cupo. Arriviamo in vetta, sopra le nuvole e troviamo un bel cielo terso, luminoso ed una temperatura rigida ma accettabile. Tracce di neve, ma nulla di preoccupante (per adesso). Raggiungiamo velocemente il monastero dove ci fermiamo per il consueto saluto alla Madonna e le immancabili foto.



Iniziamo la salita verso il tunnel. Lì dovremo verificare la praticabilità del sentiero "chalet". Saliamo quindi con buon ritmo e scorgiamo ai lati della strada la neve che comincia ad essere sempre più alta. Francesco, ancora dolorante alle ginocchia, tiene duro e sale al nostro ritmo.





Oltrepassiamo il tunnel, che il dotto Raimondo ci racconta essere stato realizzato nel 1945 per favorire il passaggio delle truppe militari alla fine della seconda guerra mondiale. Stupiti dall'immensa cultura del nostro doc e, nel contempo, abbastanza scettici che tale racconto corrisponda a verità, arriviamo all'inizio dello sterrato e ci rendiamo subito conto che il sentiero "chalet" è del tutto impraticabile. Almeno 30 cm di neve fresca rende impossibile lo scivolamento delle ruote. Ma noi non demordiamo, mettiamo subito a punto il piano B. Ovvero percorrere la strada asfaltata fino a campo maggiore, che ad una quota più bassa dovrebbe essere meno innevato. Detto fatto, ci lanciamo sulla discesa, facendo attenzione ai tratti in ombra, totalmente gelati e molto scivolosi. Senza nessuna caduta ed in meno di 10 minuti siamo a Campo Maggiore. Qui lo scenario è interessante: la piana è innevata a macchia di leopardo ed il lago centrale è coperto da un sottilissimo strato di ghiaccio. Pedaliamo verso il centro per le immancabili, ed in queste condizioni, quanto mai opportune foto.


Alfonso tira fuori la sua camera 360. Il tanto amato e rimpianto "start recording" infatti oggi è tornato in uso al team. Non possiamo non realizzare la foto effetto drone con sullo sfondo il lago ghiacciato.



Ora c'è da decidere cosa fare: due sono le possibilità. Tornare al monastero, risalendo la strada percorsa poco prima in discesa, oppure tentare di scendere a valle sugli sterrati. La quantità di neve non è eccessiva e decidiamo di tentare la sorte sullo sterrato. Percorriamo tutto l'altipiano longitudinalmente e ci immettiamo nel sentiero verso bosco Cupone. Prima però qualche foto alla fossa, che Raimondo segnala poco prima che qualcuno di noi ci finisca dentro.



Ci lanciamo quindi sullo sterrato. La neve lascia progressivamente spazio prima al fango e poi alle pietre. Le velocità aumentano. Ovviamente chi dice fango dice tormento per Mario, che armato di rametti inizia la sua guerra personale, cercando di rimuovere l'immonda melma dalla sua fiammante bike. Arrivati al bivio per bosco Cupone, decidiamo di proseguire diritto e percorrere il trail "panoramica", un lunghissimo sentiero che taglia tutto il versante da nord ovest a sud est, fino ad arrivare alla provinciale tra Montevergine e Mercogliano. Questo sentiero, che alcuni mesi fa era in pessime condizioni, si rivela pulito e piacevolissimo e come al solito riserva scorci mozzafiato.



La discesa è piacevole per tutti, tranne che per il nostro Raimondo. Sempre in testa al gruppo nelle discese, Raimondo si esibisce in una caduta con ribaltamento frontale. Per sua fortuna in quel punto andava piano ed atterra in un punto senza rocce aguzze. Quindi nulla di rotto. Purtroppo il fin troppo prudente Alfonso, arriverà sul luogo dell'evento troppo tardi per poter dare prova fotografica dell'accaduto. Una volta in sella Raimondo riprende velocità e come nulla fosse si lancia di nuovo a velocita folle verso valle.


Senza ulteriori contrattempi, per bikers e bikes (eccezione fatta per i 428 schizzi di fango, che Mario conterà uno per uno una volta arrivati alle auto) siamo al parcheggio poco prima di mezzogiorno. La proposta di Mario di trattenersi per il pranzo viene bocciata da Raimondo, che ha premura di tornare a casa (pare che debba festeggiare qualcosa !!!).


Per oggi è tutto ... ma per chi ha voglia di continuare la "tortura" qui il video ufficiale dei "Quattro moschettieri del Partenio". Alla prossima avventura.






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Alfonso Calabrese
Alfonso Calabrese
Jan 30, 2024
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