Jurassic track
- Alfonso Calabrese
- 1 feb
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 8 feb
La proposta di Alfonso per il primo week end di febbraio è di tornare sul mitico sentiero dei Sanniti in zona monte Erbano, nel complesso montano a sud del Matese. Questo versante era stato affrontato una sola volta, nel lontano 2018.
Inizialmente si mostrano interessati e pieni di voglia d’avventura Raimondo, Francesco, Mario e Nicola. Poi però il solo Mario manterrà l’impegno ed alla partenza da Castelvetere, sarà nuovamente un duo ad affrontare la traccia odierna, ovvero Alfonso "il direttore" ed e-Mario.
Si parte dal centro di Castelvetere in un sabato di pieno inverno. La temperatura è vicina allo zero, per la precisione +2,5 gradi celsius. Mario ed Alfonso, lasciato il tepore delle loro auto, ed al motto di Mario "mucho frio, mucho mucho frio", montano velocemente le bici e si mettono in sella alla ricerca di un bar. Castelvetere, piccolo comune del beneventano, è ancora addormentato quando i nostri eroi di oggi scovano, nella piazza principale, un accogliente bar (ottimo caffè, cornetto da rivedere) ed uno splendido murales, dai toni mistici.

La temperatura è veramente rigida e quando i due si mettono in moto, cominciano ad avvertire principi di congelamento alle mani. Benché protette dai guanti, le mani sono le più esposte al vento gelido. Si pedala per circa 8 chilometri in leggera salita, in direzione San Lorenzello. Vista la situazione l'dea è di trovare un negozio e comprare dei sotto-guanti o dei guanti più pesanti. Quando però Alfonso e Mario giungono a San Lorenzello, vuoi per la pedalata, vuoi per un timido sole, il congelamento è quasi del tutto scomparso. Si decide quindi di proseguire, non senza un po’ di foto al vicino parco dei dinosauri. Questa è la zona dove sono stati ritrovati antichi fossili di dinosauro. Il nome del giro di oggi sarà quindi “Jurassic track”. E pur non avendo incontrato pericoli legati alla fauna, né estinta né contemporanea, vedremo che il giro di oggi non sarà affatto tranquillo.
Superato San Lorenzello, si incomincia a salire in modo più deciso. Su strada asfaltata e con una pendenza intorno all’8%, Alfonso e Mario percorrono circa 4 chilometri. Le loro e-bike supportano un ritmo veloce sui 10 km/h e in poco meno di mezzora sono in cima.

Qui la vista sulla valle è magnifica. Sulla destra si staglia ripido il monte Acero (756m slm), sopra Faicchio. Alla sinistra il complesso dei monti Camposauro (1390 m slm) e Taburno (1396m slm).

Dopo le immancabili foto, con tanto di video inviato sulla chat di gruppo, a mo’ di esortazione alla ripresa delle attività ai “pelandroni“ del team, si riprende il giro. Il piano prevede l’immissione nel “sentiero dei Sanniti”, un ripido zig-zag tra i boschi che dovrebbe terminare alle porte di Faicchio, sulle sponde del fiume Titerno. Alfonso, forte dell’esperienza del 2018 (ovvero dopo la lettura delle info riportate nel blog, link), allerta Mario che la discesa sarà non proprio easy. Ma la sorpresa sarà per entrambi. Al bivio il sentiero si presenta subito ostruito da rovi e rami caduti. I due provano ad inoltrarsi, ma è subito chiaro che il sentiero non è più praticabile. A questo punto i nostri due bikers non possono che tornare sui loro passi. Poi però intravedono una via che continua a salire. Essendo dotati entrambi di e-bike, con ancora più del 60% di batteria, decidono di provare ad esplorare senza timore questo sentiero. Dopo aver superato un paio di alberi caduti, arrivano ad uno scollinamento. Davanti a loro le cime innevate del Matese.
Mario è perplesso, “Alfo’ ma se proseguiamo, possiamo perderci nella montagna. Poi pure se arriviamo a valle, saremo lontanissimi dalle auto”. Alfonso, pur essendo sempre molto cauto, oggi ha un insolito spirito d’avventura e non vuole desistere dal trovare una nuova via. Poi ha un’illuminazione. Ragionando sulla morfologia del territorio, sa che il fiume Titerno ha scavato delle profonde gole (le note "Forre di Lavello" a Cusano Mutri) e ricordava che in tali gole c’è una strada che corre lungo il fiume, da Cusano Mutri verso Telese. Ecco la soluzione. Basta trovare il modo di scendere dalla montagna verso verso Cusano, poi trovare la strada lungo le gole ed il gioco è fatto. Consultato il Garmin, il sentiero sembra arrivare ad una frazione di Cusano, Civitella Licinio. Esposto il piano al compagno, i due decidono di proseguire sul sentiero verso l’ignoto.
Il sentiero in discesa è largo ma impegnativo. Massi e terreno smosso rendono la discesa non proprio agevole. Dopo circa 20 minuti, dove i freni delle bikes sono messi a dura prova, i due sono alle porte di Civitella. Qui Alfonso chiacchiera con una simpatica signora del luogo (una dei 755 abitanti della frazione) e che spiega al nostro Direttore come raggiungere le gole.
Si prosegue su asfalto e si raggiungono le Forre di Lavello, lungo strade chiuse al traffico veicolare per rischio caduta massi. La vista delle gole è bella e scenografica.
Superate le gole, si continua sulla provinciale. Oltrepassato il ponte di Annibale, Alfonso e Mario sono a Cerreto Sannita ed alla statua lignea di “Ciro”, noto fossile di dinosauro ritrovato la località Pietraroja.

Si riparte e dopo poco i nostri arrivano a San Lorenzello e quindi, dopo gli ultimi chilometri, alle auto a Castelvetere. Il giro si chiude con 29 chilometri all’attivo, 800 metri di dislivello e batterie intorno al 40%. Altra giornata di avventura e sport, tra le bellissime montagne campane.
Alla prossima !
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