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La via Francigena verso Roccamonfina

  • Immagine del redattore: Alfonso Calabrese
    Alfonso Calabrese
  • 26 ott 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 29 ott 2024

24 Km; 570 md+; traccia; relive


Per l'ultimo weekend di Ottobre è tradizione consolidata tornare nei castagneti di Roccamonfina. Ma anche oggi l'inedia di gran parte del team la fa da padrona. Nell'ordine si sfilano più o meno elegantemente: Nicola ("sono ad un convegno"), Mario ("sono KO"), Roberto ("Sabato comincia il campionato"), Santino ("sono senza auto"), Francesco ("non riesco"), Fabio ("canguro"), Marco ("troppo occupato con il tennis"), Pasquale ("influenza"). Ovviamente anche Raimondo non può, ancora alle prese con i postumi della caduta. Alla fine quindi, alla partenza saranno in due, A&A, Alfonso ed Andrea.

Il giro di oggi è un inedito assoluto. Partenza dal centro di Teano, in direzione di Roccamonfina lungo un sentiero mai fatto finora. Poi sosta breve alla sagra e rientro su sterrato nei castagneti fino all'abitato di Casi. E poi rientro a Teano. Il giro riserva molte piacevoli sorprese, ma anche qualche intoppo soprattutto all'inizio della giornata.



Alfonso, caricata la bici in auto va di buon mattino (15 minuti in anticipo) a prendere Andrea. Nel caricare la seconda bici, Alfonso si rende conto di non aver preso il casco. Pur avendo un casco di riserva in auto (vecchio e malmesso), si decide di tornare a Fuorigrotta e prenderlo. Sono le 7.35 e fortunatamente non c'è traffico. Preso il casco ci dirigiamo verso la Tangenziale, quando un grosso gatto nero decide di attraversare la strada davanti a noi, procedendo lentamente e fissandoci con i sui occhi giallo intenso. "Andrea che facciamo ?", chiede un leggermente scaramantico Alfonso. "Dai che veniva da sinistra e ho visto una punta di bianco sul muso. Quindi non era completamente nero e non ci porterà sfortuna".

Arriviamo a Teano e tirata giù la bici di Alfonso, troviamo la ruota anteriore a terra. La sostituzione è rapida. Partiamo e dopo 5 minuti il cambio di Alfonso si blocca. Il deragliatore posteriore si piega in modo innaturale e blocca la ruota. Ci fermiamo. Rovesciamo la bici. Smanettiamo con le leve, verifichiamo i settaggi. Togliamo e rimettiamo la ruota posteriore tre volte. Niente il cambio non ne vuole sapere. Poi Andrea ha l'illuminazione e vede che la catena è scappata nel rotellino di servizio del deragliatore. La sistemiamo è tutto torna normale. Augurandoci che l'influenza nefasta del gatto nero si sia esaurita, alle 9.30 finalmente cominciamo il giro.


Il primo tratto, in leggera salita, è veramente magnifico e scopriamo trattasi della famosa via Francigena, lo storico percorso che da Canterbury (UK) attraversa tutta l'Europa e poi l'Italia fino a Roma e poi prosegue fino a santa Maria di Leuca (https://www.viefrancigene.org).



Percorriamo il sentiero, raccogliendo castagne (abbondanti ed enormi) e decidiamo di fare una lunga sosta quasi alla fine del tratto sterrato, ai piedi di due magnifici castagni. Abbiamo percorso circa 6,5 km, superando poco meno di 350 metri di dislivello. Il fondo sterrato, pur compatto, rende comunque impegnativa la salita e la sosta è più che opportuna.



Tornati su asfalto percorriamo rapidamente i 2 chilometri che ci dividono dal centro di Roccamonfina. Sono le 11 e gli stands della sagra della castagna e del fungo porcino sono tutti operativi. Facciamo un breve giro e scattiamo la foto con la scritta iconica.



Nonostante Alfonso provi a convincere l'amico "dai prendiamoci due arrosticini ! wow che ne dici di un po' di provolone impiccato !", il nostro Andrea è fermo e deciso "ma dai è troppo presto". Lasciamo Roccamonfina con la pancia vuota. Percorriamo su asfalto in discesa tre chilometri e poi entriamo nei castagneti. Qui il fondo è molto fangoso ed i tratti in salita sono impegnativi e duri.

Ovviamente qui ci prendiamo un lungo stop e raccogliamo complessivamente 5 chili di castagne (3,5 Andrea, 1,5 Alfonso).



Con gli zaini pieni da esplodere, riprendiamo la via del ritorno. Usciti dal bosco però un ultimo tratto è degno di nota. Percorriamo un chilometro lungo un'antica strada romana. veramente suggestiva. Siamo su un tratto dell'antichissima strada Adrianea. Tale strada, risalente al 120 d.c. partiva dal porto di Minturnaee collegava città importantissime del mondo Romano: Suessa, Teanum Sidicinum, Alifae, Telesia per poi collegarsi con Malaventum.



Lasciti gli antichi basoli dell'adrianea, arriviamo a Teano poco prima dell'una. Ed è ora di metterci in viaggio per casa.

Oggi abbiamo percorso uno dei giri più belli degli ultimi anni. E torneremo sicuramente su questi sentieri con tutto il team. Alla prossima avventura.




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