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Le vecchie glorie del Serino

  • Immagine del redattore: Alfonso Calabrese
    Alfonso Calabrese
  • 27 apr 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

25,3 km; 600 md+; traccia; relive; video


Nell'ultimo weekend di aprile, con un meteo che finalmente da segni primaverili, decidiamo di tornare dopo molti anni sul monte Terminio. Il team, che oramai si è ridotto quasi sistematicamente ai fedelissimi tre moschettieri della RAF (Raimondo-Alfonso-Francesco), si ritrova ai piedi della montagna subito dopo l'abitato di Serino.

Prima di partire è importante sottolineare la felicità del nostro Raimondo che, dopo più di sei mesi, ha nuovamente riabbracciato la sua amata CUBE. A beneficio dei lettori meno attenti ricordiamo che il nostro "Peppe X" aveva ingenuamente portato la sua bici dal meccanico per una banale revisione dell'ammortizzatore posteriore. L'attività è risultata molto meno banale, con l'ammortizzatore che è andato in frantumi durate la riparazione e che per la cui sostituzione è stata necessaria una estesa ricerca di mercato. I mesi passavano e solo l'intervento di Francesco ha consentito l'identificazione e l'acquisto di un ammortizzatore (quasi) compatibile.



Alle 8.50 ci mettiamo in sella e partiamo per la lunga salita. Il piano di oggi, messo a punto come sempre da un previdente Alfonso, è scalabile: ovvero una prima traccia di 38 chilometri per 900 metri di dislivello (che faremo solo in caso di miracolo celeste che pervada i nostri corpi); una seconda molto meno aggressiva di 32 chilometri e 750 metri di dislivello; ed infine una terza, nel caso di estrema necessità/debolezza, di 30 chilometri e 650 metri di dislivello. Alfonso, ottimista, imposta sul suo Garmin la seconda (32 Km). Ad ogni modo tutte le soluzioni prevedono i primi dodici chilometri di salita sulla statale 574 del monte Terminio. Qui di seguito la traccia finale, che mostra come il team alla fine si è accordato su un'ulteriore riduzione del tracciato, chiudendo a meno di 26 chilometri.

Cosa sarà successo ?



Iniziamo con calma la lunga salita. Nei primi chilometri in testa a spingere con un'insospettato piglio deciso il nostro Peppe di Serino. La pedalata è molto più fluida con l'assetto più alto della sua vecchia bici.



Ma dopo i primi sei chilometri, e 450 metri di dislivello, il brio e questa fluidità sono ormai al lumicino. Peppe/Raimondo comincia a minare le sicurezze del gruppo: "Ragazzi non ce la faccio più. Troviamo una soluzione per accorciare il percorso ?". Alfonso tranquillizza l'amico e gli dice che manca poco allo scollinamento. Arriviamo ad un tornante dove dal Garmin è visibile uno sterrato che taglia tutto l'anello in vetta e ci porterebbe alla discesa finale. Ma la parte più bella del tracciato sarebbe persa. Ci riposiamo al tornante e Raimondo viene convito a proseguire la salita.



Saliamo per altri 2 chilometri, vincendo altri 120 metri di dislivello. Ci fermiamo a respirare altre 2 volte. Siamo al chilometro 11.3 dalle auto e mancherebbero scarsi due chilometri con 100 metri di dislivello per la vetta. Ma all'ennesimo stop Raimondo alza bandiera bianca. Alfonso prova nuovamente a convincerlo, poi però si rende conto che portarlo allo stremo lo esporrebbe a seri rischi durante la discesa. Decidiamo quindi di tornare indietro ed al tornate immetterci sullo sterrato e tagliare l'anello.

Intanto Francesco si accorge di uno strano beccheggio della ruota posteriore. Il "nipple" di un raggio si è rotto e la ruota è ora sghemba. Dovrà moderare la velocita in discesa per non perdere il controllo.

Scendiamo e in 2 minuti siamo allo sterrato. Il tratto è lungo circa 1500 metri, per lo più in piano, con qualche raro strappo in salita.



Arriviamo quindi ad un bivio dove ritroviamo la traccia. Percorriamo circa 6 chilometri in discesa, su un sentiero largo e pieno di tornanti. L'incontro con un imponente bovino nero (toro ?) desta un minimo di allerta, ma l'animale non si mostra ostile.



Proseguiamo in discesa su sterrato prima e su asfalto poi. Prima delle auto ci tocca un tratto di 500 metri in salita, non proprio graditissimo.

Siamo alle auto, stanchi ma non stanchissimi. Forse quei due chilometri finali potevano essere percorsi .. o forse no. Sicuramente torneremo su questa montagna e ci riproveremo. Saluti dalla RAF e alla prossima avventura.






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