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Lost in Domicella

  • Immagine del redattore: Alfonso Calabrese
    Alfonso Calabrese
  • 4 feb 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 6 giu 2024

26Km; 903 md+; traccia; video; relive


In questo pigro 2023, come seconda uscita ufficiale del gruppo, decidiamo di sfidare il freddo e la neve e partiamo per Lauro, dove affronteremo l'anello di Domicella.

Oggi con noi "nientepopodimenoche" il mitico Nicola, da troppo tempo lontano dal gruppo. Con Nic i fedelissimi Raimondo ed Alfonso. Giustificati: Roberto, alle prese con le nevi del Trentino e Francesco, per leggera indisposizione. Velo pietoso da stendere su tutti gli altri, che preferisco stare al calduccio, commentando su wapp le gesta dei 3 moschettieri di oggi.


L'anello di Domicella è uno dei circuiti tra i più regolari che abbiamo in Campania: una lunghissima salita , di circa 16 km, tra asfalto e sterrato e poi una spettacolare discesa, "la Pampina", che da Piana del Prato porta a Quindici.


Proprio i 3 bikers di oggi, si misurarono con questo anello 5 anni fa, E se all'epoca il giro fu duro, oggi lo sarà al punto tale da avere piena contezza di come questi 5 anni abbiamo minato le loro capacita fisiche e mentali. E ci sarà l'immancabile brivido finale, con Raimondo e Nicola persi lungo i tornanti, dopo aver abbandonato la traccia. Ma andiamo con ordine.



Alle 8.30 siamo puntuali al punto di ritrovo di Lauro. Set up veloce e caffè al nostro bar di riferimento. Da questo punto infatti partono tutti nostri circuiti su questo versante inferiore del Partenio e che si dipanano sulle alture sopra Sarno e Bracigliano.

Iniziamo un breve trasferimento in piano in direzione Nord-Ovest, che da Lauro ci porta nel comune di Domicella. Qui inizia l'interminabile salita.






La pendenza varia tra il 5% ed il 10%. In lontananza si alternano la cresta innevata del Partenio, versante Irpino, ed il cono del Vesuvio, con ancora con qualche spruzzo di neve. Il punto più alto di oggi sarà intorno agli 800m slm, e quindi non ci aspettiamo di avere problemi di ghiaccio e neve.

Siamo da circa un'ora in sella e la dura salita, benché su asfalto, ci sta succhiando via tutte le energie. Incociamo uno stradista in discesa che ci rincuora: "forza ragazzi mancano poco più di 300 metri alla cima". Ed in effetti poco dopo, al chilometro 8,7 dal nostro punto di partenza a Lauro, termina la strada asfaltata. Per lo stradista questa era la meta, per noi è solo l'inizio dello sterrato. Abbiamo infatti davanti a noi una salita di 7 km, tutta su sterrato.


Nicola procede spedito, mentre Raimondo ed Alfonso cominciano ad arrancare. In un beve sprazzo di lucidità, Alfonso rompe il silenzio dei boschi: "Raimo' ma tu te la ricordavi così dura sta salita ?", e Raimondo dopo aver preso fiato "Alfo' 5 anni fa non stavamo combinati come oggi !", poi si ferma e chiede l'ennesima pausa. Abbiamo consumato già un sacchetto di frutta secca e quasi tutte le barrette. Ci sediamo e Raimondo sgranocchia l'ennesima barretta energetica.

Gli zuccheri vanno subito in circolo ed il sorriso torna sui volti dei nostri bikers (ndr qui di seguito la foto dei due bikers seduti nel bosco durante la pausa).

Brevissimi tratti di discesa si alternano a nuovi interminabili chilometri di salita. I punti panoramici ed il caldo sole ci confortano un pochino, ma la fatica è tanta.


Siamo sul tratto finale della salita, la panoramica sopra Sarno. Manca davvero poco all'agognato punto dello scollinamento al chilometro 15,6. Diamo fondo a tutte le energie ed arriviamo in cima, dove troviamo un po' di neve e ci fermiamo nuovamente.



Nicola è provato ma abbastanza fresco. Alfonso, pur con accenni di crampi, si sente in grado di proseguire. Raimondo no. Non ce la fa proprio più. Serve nuova energia. Ci fermiamo ed Alfonso tira fuori una bustina di zucchero di canna. Sarà per gli zuccheri, sarà per la parola canna, ma Raimondo torna subito in forma e ci lanciamo lungo la breve di discesa fino a Piana di Prato.



Ora inizia il divertimento della lunga discesa della "Pampina". A Raimondo è tornato il sorriso e si butta a tutta velocità lungo i mille tornanti sul versante Nord-Est, sopra Quindici. Nicola lo segue fiducioso, pensando "Raimondo è esperto, questo è un trail che ha fatto tante volte ed ha la traccia". Sarà cosi ?


Alfonso, alle prese con foto e video (qui il link con tutto il giro di oggi) , lascia loro un paio di minuti di margine e si lancia anche lui nella discesa.

Dopo circa 5 minuti però comincia ad avere dei dubbi. Lungo la discesa ci sono tantissime possibili deviazioni ed è necessario quindi uno scrupoloso rispetto della traccia.

Conoscendo l'amico quindi ha dei seri dubbi. Si ferma. Attende. Il silenzio dell'attesa è scosso al suono del cellulare. E' Nicola. Il segnale è debole e la linea cade continuamente. Alfonso richiama, ma niente. Poi chiama anche Raimondo e prima che la linea cada nuovamente riesce a capire che gli amici sono fuori traccia, ma stanno tornando indietro per recuperarla.


Alla fine i tre si ricongiungono. Nicola e Raimondo, che segue il percorso con l'ausilio del suo smartphone, avevano perso il segnale e quindi convinti di seguire la traccia, avevano perso una delle tante deviazioni. In effetti sulle montagne un ciclo computer (come quello di Alfonso) è molto più affidabile dello smartphone, che ha bisogno di un segnale molto forte per il suo geo posizionamento.


Ad ogni modo anche oggi le difficoltà sono state superate. In 15 minuti arriviamo alle auto e rientriamo sani e salvi a casa.

Grande giro, salita pesantissima e grande discesa finale. Alla prossima avventura.




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