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Partenio Fantasy

  • Immagine del redattore: Alfonso Calabrese
    Alfonso Calabrese
  • 11 mag 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 18 mag 2024

21km; 410 md+; traccia; relive; video


Secondo weekend di maggio in perlustrazione del magico Partenio. Decidiamo oggi di salire in funicolare e poi lasciarci guidare dalla fantasia, valutando ad ogni incrocio dove svoltare, senza un piano ben definito.



Oggi siamo in 3 e stavolta ad accompagnare i fedelissimi Alfonso e Raimondo non c'è Francesco, bloccato presso la sua amata centrale ex-nucleare per un evento "porte aperte", ma il nostro dottore delle tartarughe Andrea, sempre sorridente ed in splendida forma.


Nella funicolare delle 9 ci sono almeno altri 20 bikers e un paio di stizziti passeggeri, non proprio felici di strisciare tra le bici per guadagnarsi un posto a sedere.



Dopo aver scambiato i consueti convenevoli con gli altri bikers, da sottolineare tutti rigorosamente in e-bike, partiamo subito per il santuario con la consueta sosta di contemplazione della icona della Madonna nera.


Cominciamo la salita per la vetta e superato il tunnel decidiamo di non buttarci subito nel trail Chalet, ma di prendere una strada asfaltata in salita, dove Alfonso afferma esserci una specie di base militare a cui si accede tramite une secondo e ben più lungo tunnel.

Arriviamo in vetta e troviamo l'imbocco del tunnel. Il traforo è accessibile (porta di metallo aperta), ma è basso, semi ostruito da pietre e terreno, e ,soprattutto, emana un odore nauseabondo. Probabilmente oggi è utilizzato come bagno da animali (ed) umani. Facciamo qualche foto sul prato antistante il tunnel e poi torniamo sui nostri passi.



Decidiamo di tagliare nel bosco, provando a seguire una ripida linea diagonale che intravediamo tra le foglie. Alla fine riusciamo a rientrare in traccia senza grosse difficoltà, anzi fieri di aver scovato un nuovo passaggio.



Percorriamo il trail Chalet a buon ritmo e, senza incidenti, arriviamo al rifugio Forcetelle, sopra il Campo di Summonte. Qui continua l'approccio fantasy del team. "Raimo' che facciamo scendiamo per il Malopasso o risaliamo su asfalto verso Campo Maggiore ?", domanda un rilassato Alfonso. "Per me è lo stesso. Ma se vogliamo rientrare presto è meglio salire", chiosa un disinvolto Raimondo. "OK, procediamo verso il Campo Maggiore, ma a metà prendiamo la Faggeta". Andrea, essendo stato su questi trail solo una volta, non si esprime, confidando nei ben più esperti amici.


Lungo la salita siamo raggiunti da una parte dei biker motorizzati incontrati in funicolare. Il loro piano è quello di prendere il trail Faggeta sino a Campo San Giovanni e poi risalire per Campo Maggiore. Questo sarebbe anche il piano di Alfonso. Ma quando si arriva all'imbocco della Faggeta, il buon Peppe di Mercogliano, è irremovibile. Non vuole scendere per poi risalire. A malincuore quindi salutiamo i bikers motorizzati che imboccano il trail Faggeta, mentre noi proseguiamo verso Campo Maggiore.


Arrivati all'estesa piana, decidiamo di svoltare a sinistra ed effettuare un semi-periplo dell'altopiano, per poi prendere un sentiero interno ed attraversare tutto il campo in senso longitudinale, lambendo il laghetto al centro della piana.



Proseguiamo quindi a ovest, verso i due sentieri di discesa: la scelta è tra la Panoramica oppure il trail di Campo Spina e Acqua Fidia. Sempre sulla scorta dello stile fantasy odierno, decidiamo di scendere a Campo Spina. Qui troviamo un trail veramente messo male e tra una roccia ed un canale il pur prudente Alfonso si produce in una spettacolare caduta.

L'amico Andrea, a pochi metri da lui, corre, ma non per prestargli aiuto, ma per riprendere tutta la scena con dovizia di particolari. Ma il destino è beffardo e il neo-paparazzo riprende la scena senza attivare il comando di record sul cellulare. Dell'evento quindi non rimane che la polvere sul pantaloncino del malcapitato Alfonso.


Arrivati al Campo Spina ci immettiamo in un paio di sentieri secondari, molto belli e divertenti fino ad arrivare alla fonte di Acqua Fidia. Siamo quasi alla fine del giro. Arriviamo su asfalto e ci fermiamo sulla rocca che domina Mercogliano per nuovi scatti "cinematografici", ai quali si sottrare un insolitamente timido Raimondo.



Arriviamo alle auto pochi prima dell'una, stanchi ma non troppo per questa nuova avventura in stile fantasy. Nell'attesa di ritrovare il resto del team, ci diamo appuntamento alla prossima avventura targata Bike & Ski !




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