Pioggia e sudore al Partenio
- Alfonso Calabrese
- 1 giu 2024
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 25 ott 2024
Iniziamo il sesto mese dell'anno con una bella e tosta escursione al Partenio e con la partecipazione di 6 atleti, record per il 2024.
L'idea iniziale era di partire dal rifugio Campo Spina (sopra Baiano) ed utilizzare tavoli e punti fuoco per una braciata a fine giro. Il tempo però non promette bene: è prevista pioggia a partire dalle 12. Alla vigilia del giro si decide quindi di posticipare la braciata ad altra data, ma di mantenere il giro.
Sabato primo giugno ci ritroviamo a Mugnano del Cardinale al bar Patricello alle 8.30. Come da tradizione il primo ad arrivare (con 20 minuti di anticipo) è Mario. Il nostro biker elettrico mancava da più un mese ed ha tanta voglia di rimettersi in sella. A seguire arriva Ironman Roberto, anche lui assente da tanto. I suoi impegni calcistici sono terminati ed ora è più disponibile per inforcare la sua Scott. Sarà in forma ? In perfetto orario arrivano i gemelli delle due ruote Alfonso e Raimondo. I due sono saldamente in testa alla classifica dei bikers B&S più assidui. Con 210 escursioni il primo (93%) e 172 (76%) il secondo, dimostrano di essere di gran lunga i biker più assidui (qui la classifica completa). Con qualche minuto di ritardo ecco arrivare gli ultimi atleti di oggi, Francesco e Santino.
Bevuti i caffè e diviso un cornetto ed un pasticciotto (che Alfonso aveva inteso essere un "salsicciotto"
suscitando l'ilarità di Raimondo), ci rimettiamo in auto. Dopo 20 minuti di stretti tornanti di montagna, arriviamo al rifugio di Campo Spina.
Il giro di oggi prevede un susseguirsi anomalo di salite e discese: si parte in discesa verso Acqua Fidia e poi giù fino a Mercogliano. Qui il piano prevede di prendere la funicolare e tornare in vetta al santuario di Montevergine. Dopo aver pedalato sino alla cima, scendere per il trail Chalet ed arrivare al rifugio Forcelle. Qui continuare a scendere fino al campo di Summonte e poi giù fino alla fonte San Giovanni. Dalla fonte, infine, risalire fino a Campo Spina ed alle auto. Complessivamente il giro prevede 21 km, con 1200 metri di dislivello positivo, di cui però 750 saranno vinti con la funicolare. Il piano è interessante ed alla partenza tutti sembrano fiduciosi. Non sarà così fino alla fine, ed il programma, come da tradizione, verrà rimesso in discussione più e più volte.
Iniziamo a montare le bici e, primo intoppo di oggi, Raimondo nell'estrarre la ruota dall'auto di Alfonso fa saltare un raggio. Poco male, ma dovrà pedalare con la bici con una ruota leggermente distorta.
Dopo le foto di rito, partiamo da Campo Spina alle 9 e ci gettiamo subito in un sigle trail, divertente e molto veloce. Dopo 5 minuti il secondo intoppo tecnico. Per l'ennesima volta il cambio di Raimondo sembra non rispondere più. La soluzione tecnologicamente avanzata operata da Francesco e Santino 15 giorni fa (fascetta da elettricista) sembra reggere, ma stavolta è il cambio posteriore a non rispondere. Ma ancora una volta il talento meccanico di Francesco si dimostra vincente: con la sola imposizione delle mani (e facendo curvare il cavo del deragliatore posteriore), il biker-atomico Francesco risolve il problema. Problema risolto e si riparte.
Arrivati fino ad acqua Fidia, il piano di Alfonso prevede di non prendere subito l'asfalto per Mercogliano, ma di proseguire su sterrato lungo il trail utilizzato durante le gare di mezzofondo. Arrivati al bivio abbiamo però una esitazione: la traccia sembra indicarci un sentiero in forte ascesa e pieno di canali scavati dall'acqua. Proviamo dei sentieri laterali, che però ci portano in direzioni sbagliate. Raimondo propone di scendere per la strada asfaltata, ma Alfonso mantiene il focus sul programma iniziale e dopo aver trascinato la bici per circa 700 metri i nostri eroi di oggi si immettono nello sterrato che, con una divertente discesa, li porta alla rocca che sovrasta Mercogliano. E qui, manco a dirlo, liberiamo tutto il nostro afflato fotografico artistico-paesaggistico.
Dopo la rocca ci buttiamo nei vicoletti della Mercogliano vecchia ed i suoi infiniti gradini, che percorriamo in parte in sella in parte a piedi. Arriviamo quindi a valle ed alla stazione delle funicolare, in tempo per salire sulla vettura in partenza. O meglio 5 di noi sono pronti a salire, mentre Roberto si era fermato al Bar "Love", per comprare qualche barretta. Grazie alle barrette di Roberto, perdiamo la funicolare e ci tocca aspettare 30 minuti per la prossima corsa. Andiamo quindi tutti al bar "Love" per un caffè di metà giro.

Alle 11 partiamo per il monastero di Montevergine. Ancora qualche scatto in uno dei più ripidi impianti d'Europa. Da registrare che la fedele action-cam di Alfonso oggi non ne vuoe sapere e si blocca. (Solo la prima metà del giro verrà registrata ndr).

Arriviamo in cima e ci fermiamo nuovamente per la tradizionale foto sulla scalinata del santuario. La foto ci viene scattata da una componente di un simpatico gruppo di signore pugliesi, affascinate dal sorriso magnetico di Francesco. Nella foto manca eMario, che ha preferito tenere d'occhio la sua amata (e costosa) ebike, parcheggiata all'esterno del santuario.

Sono le 11.30 e finalmente iniziamo a pedalare in salita. Mario, Roberto e Santino procedono con ottimo ritmo. Francesco, segue con breve distacco. In coda gli attempati Alfonso e Raimondo, che borbottano qualcosa sull'impatto negativo di questa ora di pausa sulle loro performance (mah ...).
Arriviamo in cima e ci fermiamo all'inizio del trail Chalet. Qualche goccia conferma le previsione meteo, che prevede pioggia dalle 12. Ragioniamo se proseguire o tagliare subito per Campo Maggiore, quindi senza scendere per lo Chalet. Raimondo, già molto affaticato, annuncia di voler proseguire fino al rifugio Forcelle per poi salire a Campo Maggiore su strada e tornare alle auto. "Ragazzi io non ce la faccio più. Non se ne parla proprio di arrivare fino all'abbeveratoio (Fonte San Giovanni ndr)". "Ok godiamoci il trail Chalet e poi decidiamo se proseguire o meno", propone il sempre diplomatico Alfonso. Gli altri, Santino, Roberto, Francesco e Mario non ci pensano proprio ad abbreviare il giro e sperano che Raimondo ritrovi la giusta verve.
Ci lanciamo nel trail Chalet, che nella storia B&S è stato percorso più di 30 volte. Arriviamo tutti sani e salvi al rifugio Forcelle.
Arrivati al rifugio, Peppe del Partenio/Raimondo conferma di non voler scendere alla piana di Summonte e poi giù a fonte San Giovanni: "Ma chi ce la fa a risalire fino a Bosco Cupone (Campo Spina, ndr)", "Voi siete pazzi !". Alfonso prova a motivare Raimondo, che però sembra irremovibile. Poi però Santino prende l'iniziativa e prova a convincere Raimondo. "Raimo' dai che la salita finale non è poi così impegnativa". Santino guarda negli occhi Raimondo e gli sorride. In quel sorriso c'è tutto il senso del suo pensiero : Raimo' lo sai benissimo che sto dicendo una cazzata, la salita finale è tostissima, ma dai che puoi farcela. Raimondo, forse leggendo nella mente di Santino, con il quale ha affrontato quella salita tante volte negli anni d'oro, alla fine si convince.
La tensione viene rotta da Francesco che propone l'ennesimo selfie di gruppo. Il dettaglio dell'espressione di Raimondo è più eloquente di ogni parola. Mandando tutti a qual paese Peppe del Partenio è il primo a buttarsi nella discesa verso Campo di Summonte.
Arriviamo alla piana poco dopo le 12 ed inizia a piovere di brutto. A questo punto non abbiamo alternative e dobbiamo arrivare a fonte San Giovanni. Indossiamo tutti i k-way. Ci conforta l'idea che lì troveremo un tetto dove eventualmente rifugiarci se la pioggia dovesse mutare in tempesta.
Arriviamo dopo circa 10 minuti, zigzagando tra le pozzanghere e sotto una pioggia battente fino alla fonte. Qui Raimondo, nonostante l'ira funesta, ci allieta tirando fuori un superba brioche rustica, preparata dalle sapienti mani della sua salvifica moglie. Pausa veloce con altre foto e poi si riparte per l'ultima fatica di oggi.
Lasciamo la fonte e prima della salita c'è il tempo di annotare una caduta quasi da fermo di Francesco, che sbatte rovinosamente il ginocchio su una pietra. Il dolore è fortissimo ed anche la paura (il ginocchio in questione è stato operato nel passato). Francesco riesce a rimettersi in sella ed a proseguire.
Ora ci tocca la "breve salitina", secondo le poco affidabili reminiscenze di Alfonso, la "2 km di salita con due o tre strappi impegnativi", secondo l'ottimista Santino ed i "4 chilometri della morte", secondo Peppe del Partenio. Sono le 12.45 e iniziamo a salire.
Beh chi dei tre avrà avuto ragione ?
In realtà, dai loro punti di vista, tutti e tre. La salita è in effetti molto tosta. Solo eMario e Ironman Roberto resteranno quasi sempre in sella. Anche Santino ha le gambe per farcela, ma resta a fianco di Raimondo per un quanto mai opportuno supporto morale. Raimondo, con voce rosa dall'ira, presagisce che il giro terminerà non prima delle 15h. Alfonso profetizza le 14h. Ed in effetti, dopo i 2 o tre strappi (forse 5 o 6) arriviamo alle auto alle 14 in punto.
Arrivati alle auto, il programma sarebbe di fermarci in zona a mangiare qualcosa. Ma l'ora tarda, l'umidità assorbita e la stanchezza ci fanno desistere. Ci abbracciamo e ci diamo appuntamento alla prossima avventura, con il team evergreen Bike&Ski.
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