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Siamo rimasti in 3

  • Immagine del redattore: Alfonso Calabrese
    Alfonso Calabrese
  • 23 dic 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 24 dic 2023

18Km; 600 md+ ; traccia; video; relive


E sì, anche questa volta il team si è frammentato e dissolto. Alla partenza a Cava dei Terreni, nonostante una prima adesione data da almeno 7 bikers, solo gli irriducibili tre moschettieri Mario, Raimondo ed Alfonso sono presenti all'appello. Che siamo in 3 Mario lo ripeterà fino all'esaurimento (degli altri 2), canticchiando un motivetto sconosciuto ai più "siamo rimasti in tre ... i tre moschettieri".


Il piano iniziale è di effettuare un anello nella riserva Diecimare con passaggio sulla cresta che domina il porto di Salerno. Sono, o meglio dire sarebbero stati, 28 chilometri e circa 800 metri di dislivello. Ma come vedremo la forma fisica, molto approssimativa, data la quasi totale inattività delle ultime settimane, obbligheranno i nostri 3 eroi ad un taglio, che sarà ulteriormente ridotto ("il taglio quadro") a poco meno di 18 chilometri e 600 metri di dislivello. E non senza i consueti intoppi.



Lasciamo il centro di Cava alle 8.30 e dopo un corroborante caffè ci dirigiamo in località Sant'Anna, lunga una salita breve ma intensa (15%).



Dopo la chiesa di Sant'Anna all'Oliveto (1855), svoltiamo a destra e ci immettiamo in un tratto che sembra essere privato. Da lontano, in cima alla salita, un signore ci urla qualcosa di incomprensibile, tranne la parola "chiuso". L'elettrico Mario copre i 100 metri e intavola una lunga discussione con il signore per poi ridiscendere ed informarci che "la strada più a monte è chiusa da un cancello", e che "occorre proseguire lungo la via principale e poi girare a destra ed ancora a destra".



Contenti per esserci risparmiati cento metri di salita, ci muoviamo e, dopo una ventina di minuti, arriviamo al bivio in cui lasciamo l'asfalto e ci immettiamo sullo sterrato, in località Breccelle.

Qui siamo di fronte ad un tratto veramente duro. Per oltre due chilometri siamo costretti più volte a scendere e trascinare le bici lungo dei tratti di dislivello tra il 15 ed il 20 percento.



Dopo 8 chilometri dalle auto siamo finalmente alla vetta e nel cuore della riserva Diecimare. Qui si procede in piano nel fitto del bosco. Ogni tanto dobbiamo superare delle brevi salite e oramai le energie sono quasi del tutto esaurite. Ci fermiamo e mangiamo un po' di frutta secca. Ragioniamo sul percorso e decidiamo di non effettuare il tratto panoramico su Salerno e di tagliare verso Cava. Il taglio sarà al chilometro 14. quindi tra 6 chilometri.

Proseguiamo e ci immettiamo in una piana, che ricordiamo aver già percorso qualche anno fa. Superiamo uno sbarramento di alberi caduti. Anche quest'ostacolo è nei nostri ricordi, con Generoso che in bello stile scavalcó i tronchi. Dopo i tronchi proseguiamo fino all'inizio di una discesa.



Arriviamo ad un nuovo bivio, in prossimità di un passaggio tra due rocce (Poggio Arenella). Siamo al chilometro 11. Qui Raimondo lancia l'idea di tagliare il taglio, ovvero non proseguire verso sud ed arrivare chilometro 14, ma prendere l'altro sentiero, in direzione nord: ecco che si concretizza il "taglio quadro". Spulciando il Garmin troviamo un nuovo sentiero che ci consentirebbe di ridurre ulteriormente il giro. Votiamo e per 2 voti (Raimondo e Mario) ad 1, seguiamo il taglio quadro.



Il sentiero all'inizio è ancora in salita. Arriviamo ad un "vascone in pietra" e poi cominciamo a scendere. Arriviamo ad un nuovo bivio, con il sentiero che porta in cima al Poggio del Cuculo. Al bivio incrociamo un biker del posto, "Ma è dura fino al Poggio ?", chiede un ancora motivato Alfonso "no, sono poco meno di 300 metri, ma l'ultimo tratto è tosto". L'ultima parola "tosto" è sufficiente per Raimondo per escludere del tutto l'idea di arrivare alla cima del Cuculo. Salutiamo il biker e continuiamo a scendere. Qui tra ripide discese su brecciolino (quindi ad alto rischio cadute) arriviamo indenni dopo poco all'asfalto. Non senza qualche difficoltà ritroviamo la strada per Cava e siamo alle auto poco prima di mezzogiorno.


Il giro è stato breve, ma molto molto duro. Possiamo ritenerci soddisfatti. Augurandoci che il resto del team svegli dal lungo letargo, ci diamo appuntamento alla prossima avventura.





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